Alla fine mi sono decisa ed ho preso il coraggio di buttarmi in un’impresa nuova ed esaltante!
La mia idea era di fare qualcosa di diverso rispetto al concetto di laboratorio tradizionale, tutto luci al neon e fredda efficienza industriale.
Mi è sembrato molto interessante far emergere il lato “chic” della tipografia, strizzando l’occhio al mondo della moda con la parola “atelier” ed allestire questo spazio come un ambiente di haute-couture.
La macchina da stampa Heidelberg (in gergo tipografico “Stella”) è l’indiscussa protagonista del mio progetto, così elegante nella sua struttura nera, illuminata qua e là dai bagliori argentei delle bocchette di aspirazione, delle pinze prendi-fogli, delle guide, dei rulli cromati…
I banconi dei caratteri tipografici, con annesse le lingottiere per la marginatura, hanno ritrovato il loro antico splendore, dopo la lucidatura delle magnifiche maniglie in ottone dei cassetti ed insieme con la lampada in ottone, che illuminava il compositoio di nonno Leandro, trasmettono un fascino particolare.
